I principi dell’alimentazione secondo l’Ayurveda

Secondo l’antica scienza medica indiana dell’Ayurveda, il cibo e l’alimentazione rivestono un ruolo fondamentale nella salute fisica e mentale di un individuo, e non solo in quanto in grado di prevenire l’insorgenza di malattie ma anche come vera e propria cura.

Questa millenaria filosofia di vita parte dall’osservazione della Natura e dei cinque elementi che costituiscono l’universo (Aria, Acqua, Terra, Fuoco ed Etere), la materia e il cibo stesso, con qualità uniche e distinte utili a compensare ed equilibrare le energie predominanti in ciascuno.

Anzitutto, affinché il cibo sia un nutrimento per il corpo e per lo spirito, deve essere naturale ed essere stato prodotto senza violenza e nel rispetto della conservazione dell’ambiente e delle risorse, altrimenti questo si ripercuoterà  negativamente sulla persona che lo assume.

Dal momento che il cibo è in grado di influenzare la mente, è fondamentale che l’alimentazione privilegi frutti della Terra, stagionali e meno lavorati possibile. L’integrità del cibo conduce al benessere psicofisico e alla limpidezza del pensiero e del ragionamento: i germogli si integrano perfettamente in questa filosofia.

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I cibi secondo l’Ayurveda si dividono in tre grandi macrocategorie, che corrispondono alle tre qualità dell’energia, ovvero:

– cibi Sattvici (frutta, verdura, cereali integrali, semi, germogli, legumi, miele).

Questi sono i cibi da privilegiare in assoluto in quanto costituiscono un nutrimento fresco, pulito, biologico e semplice che rafforza il prana e purifica l’organismo.

– cibi Rajasici (spezie piccanti, tè, caffè, uova, pesce, sale, cioccolato). Questi cibi sono da assumere con moderazione in quanto naturalmente eccitanti. Portano energia ma possono creare fastidi digestivi e instabilità emotiva, offuscando le funzioni cognitive.

– cibi Tamasici (carne, cibi fermentati come aceto e alcool, cibi eccessivamente maturi o lavorati). Questi cibi sono da consumare il meno possibile in quanto inducono pesantezza, debolezza, apatia e uno stato generale di mancanza di iniziativa e lucidità.

L’ importanza del cibo crudo non va sottovalutata. Esso costituisce la fonte più diretta a nostra disposizione di energia vitale attraverso la quale possiamo fortificarci e crescere, fisicamente e spiritualmente. Per una purificazione ottimale almeno il 50% del cibo che assumiamo quotidianamente dovrebbe essere crudo.

Per questo nella stagione invernale è bene ricordarsi di integrare nei propri pasti sempre una quantità sufficiente di questi nutrienti.

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